Pesce azzurro: la parola ai pediatri

“Pesce azzurro” è un termine scientifico?

Il termine pesce azzurro non ha origini scientifiche, ma commerciali. 

Pesci azzurri sono tutte quelle varietà di pesci, diversi per forma e dimensioni, caratterizzate da:

• facile reperibilità nel mar Mediterraneo

• dorso con riflessi di colore blu scuro e con striature verdi argentate

• ventre di colore argenteo

• buon rapporto qualità/prezzo

• sono senza squame

• sono ricchi in Omega3 e di grassi insaturi, che fanno bene allo sviluppo (le loro carni sono grasse e piene di olii, facilmente digeribili)

• sono soggetti all’Anisachis, conosciuto come il parassita del pesce azzurro, un verme che si annida nello stomaco del pesce e che può trasmettersi all’uomo quando lo mangia crudo. I pesci azzurri a maggior rischio Anisachis sono il tonno, le sardine, le acciughe, il merluzzo, il pesce sciabola, lo sgombro e la lampuga. Per evitare il rischio Anisachis, è sufficiente non mangiare il pesce azzurro crudo oppure basterà acquistarlo freschissimo e abbattuto a -25°C per almeno 24 ore.

Quali sono le caratteristiche fisiche del pesce azzurro?

Viene chiamato così proprio per il tipico colore blu, tendente anche al verde, che si estende sulle scaglie laterali e dorsali.

Il ventre appare invece di colore bianco o argento. Non sono presenti squame.

La forma del corpo è affusolata, proprio per consentire gli spostamenti agili nel mare. Inoltre è di taglia medio-piccola, anche se vi sono delle eccezioni.

Di che cosa si nutre il pesce azzurro?

Il nutrimento è prettamente a base di larve, plancton, crostacei, molluschi e altri pesci.

Perché si chiamano anche “pesci poveri”?

I pesci azzurri sono presenti in grandi quantità nei nostri mari perché si riproducono con molta facilità. Questo pesce è facilmente reperibile in ogni periodo dell’anno e a prezzi davvero buoni. 

Quali sono le caratteristiche nutrizionali del pesce azzurro?

Uno dei principali benefici del pesce azzurro dal punto di vista nutrizionale è l’abbondante presenza di omega 3. Questi grassi, a differenza di quelli che troviamo nella carne, sono un toccasana per la salute. Proteggono il sistema cardio-circolatorio, prevengono numerose malattie come l‘Alzheimer e contrastano alcune forme tumorali.

Inoltre vi troviamo anche la vitamina A, la vitamina B e la vitamina D. Sono presenti poi il calcio, il selenio, lo iodio (fondamentale per la tiroide), zincofosforofluoro e potassio.

Degna di nota è anche l’abbondanza di proteine ad alto valore biologico. Insomma questa tipologia di pesce è un vero e proprio concentrato di sostanze preziose per il nostro organismo.

Quali sono i benefici del pesce azzurro?

Vediamo dunque quali sono i benefici di questa specie e perchè vale la pena consumarlo almeno due volte alla settimana.

• Dietetico: stiamo parlando di un alimento poco calorico, adatto quindi a chi sta seguendo una dieta dimagrante.

• Combatte il colesterolo: come anticipato, aiuta a mantenere pulite le arterie e riduce il rischio di complicazioni.

• Previene l’osteoporosi: grazie alla vitamina D e al calcio, aiuta a proteggere le ossa delle donne nel periodo della menopausa.

Conosciamoli meglio: quali sono e come si riconoscono?

• Aguglia: intorno alla lisca assume una colorazione tipicamente verdastra. Spicca per l’elevato contenuto di omega 3.

• Alaccia: lo troviamo per lo più nel Mediterraneo meridionale. Ricorda molto la sardina.

• Acciuga (o alice): viene spesso consumato sott’olio o marinato ed è più sottile rispetto alla sardina. Molto saporito, ha un colore scuro.

• Aringa: generalmente viene mangiata affumicata. Abbonda di sali minerali.

Cheppia (o gheppia): viene pescata nei fiumi e nei laghi e si distingue per la lunghezza, che può toccare anche i 50 cm.

Costardella: abbonda soprattutto nel periodo autunnale.

• Cicerello: lo troviamo in pieno inverno e sulle sponde sabbiose.

Lanzardo: ricorda molto lo sgombro.

• Leccia: è una specie che può toccare anche i 2 metri, quindi anche il suo peso è generoso.

• Merluzzo: ricco di vitamine, è sicuramente uno dei più consumati.

• Palamita: ha un sapore è molto deciso.

• Sardina: il sapore è molto rinomato ed è più grande rispetto all’acciuga.

• Serra: tocca anche 1 metro di lunghezza e presenta una macchia nera sulla pinna pettorale.

• Sgombro: di colore scuro, è quello più grasso fra tutti.

• Spratto (o papalina): sembra una sardina, ma ha una colorazione più chiara.

• Suro (chiamato anche sauro, sugherello o occhialone): si digerisce molto facilmente e va pescato dalla primavera all’estate.

Ci sono “falsi” pesci azzurri?

In alcuni casi, nell’elenco dei pesci azzurri vengono inserite alcune specie che non sono propriamente della categoria:

• Ricciola: ha le stesse dimensioni della leccia e pensate che può toccare anche i 100 kg.

• Salmone: non è un pesce azzurro, ma essendo ricco di omega 3 spesso finisce in questa categoria.

• Tonno:abbonda di vitamine e sali minerali ed è oramai molto diffuso nella nostra dieta.

• Pesce spada: viene pescato a primavera e si caratterizza per una vertebra a forma di X.

Come cucinare il pesce azzurro?

Il pesce azzurro ha un sapore molto intenso e forte, davvero caratteristico. Purtroppo tende a deperire in tempi brevi perdendo molte delle sue proprietà organolettiche per questo è molto importante fare attenzione alla cottura, ricordando che è assolutamente sconsigliato mangiarlo crudo in quanto potrebbe essere portatore di parassiti e batteri pericolosi, tra cui l’Anisachis. 

Come si riconosce il pesce fresco?

Non è necessario essere esperti: basta osservare l’occhio del pesce che deve essere vivo e non velato, la pelle ben lucente e brillante e il ventre gonfio.

Possiamo mangiare quello appena pescato?

Per consumarlo nell’immediato, bisogna pulirlo dalle viscere, lavarlo per bene e poi avvolgerlo in una pellicola e lasciarlo in frigo. Altrimenti bisogna congelarlo.

Come è consigliabile cucinare il pesce azzurro?

metodi di cottura spaziano dal forno alla griglia, dal vapore alla cottura in umido o la frittura. L’aspetto più interessante è che in ogni caso non vengono persi gli omega 3.

Pesce azzurro per i bambini

Grazie a tutte le sue proprietà, questo alimento è caldamente consigliato nella dieta dei bambini, ma per loro è meglio optare per pesci di media dimensione e che vivono in media profondità, quindi potenzialmente lontano da sostanze inquinanti presenti sia nei fondali che in superficie. Un altro suggerimento è quello di consumare pesce fresco o congelato ed evitare quello in scatola.

Quante volte a settimana è consigliabile mangiare pesce azzurro?

E’ un alimento versatile e vario ed consigliabile mangiarlo almeno dalle 2 alle 3 volte alla settimana.