I simboli nell’arte

Le immagini dicono più di tanti discorsi. Lo sanno oggi i pubblicitari che vi fanno ricorso continuamente e lo sapevano già bene i grandi artisti che, anche nel passato, per veicolare concetti astratti, complicati o per qualche motivo “segreti”, utilizzavano l’espediente del simbolo e della metafora.

L’iconografia – spesso religiosa – è solo una delle possibili declinazioni dell’impiego dei simboli nell’arte e dell’affascinante catalogo dei simboli nella storia dell’arte ha parlato al Rotary Club Catania Gaetano Bongiovanni, funzionario direttivo del Parco archeologico di Catania e responsabile della casa Casa Museo Verga.

Nella sua ampia carrellata di esempi, da Piero della Francesca a Caravaggio, passando per van Dyck a Mondrian, lo storico dell’arte ha spiegato come un cesto di frutta di una natura morta, con i segni del tempo che svelano che è particolarmente matura, sia in realtà simbolo della caducità della vita, mentre il ramo di corallo al collo del Bambin Gesù in una composizione sacra ne prefigura la morte e il sangue della passione. Molte le immagini di uova, simbolo di rinascita, raffigurate nelle tele di autori nei diversi secoli, e molte le rappresentazioni di candele, teschi e clessidre che hanno il potere di rimandare alla velocità del tempo che scorre.

Le piante, i fiori e gli animali hanno sempre “detto” più di quello che erano e così la vite “parla” di Cristo, il giglio di purezza, il cipresso di longevità, il cane di fedeltà, l’aquila da sempre è sinonimo di gloria, potere e celebrità.

Ad arricchire l’interessante incontro sono stati i contributi di soci, amici e ospiti della serata.