Grani antichi e calici di vino

Le preziose varietà dei grani antichi siciliani, riscoperte e valorizzate solo negli ultimi anni, sono una risorsa pregiata per la nostra salute e favoriscono anche il benessere dell’ambiente, mantenendo elevati i valori della biodiversità in natura.

Ne ha parlato il prof. Paolo Guarnaccia – docente al Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie dell’Università di Catania – ad un pubblico affascinato ed attento, durante un incontro in interclub con il Rotary Club Catania Etna Centenario.

Dal “Margherito” al “Senatore Cappelli” sono più di 50 i grani antichi salvati in Sicilia dall’estinzione causata, negli anni ’70, dalla “rivoluzione verde” che ha favorito la produzione delle sole poche varietà che rendevano economicamente di più.

“Occorre sensibilizzare il consumatore”, ha avvertito il prof. Guarnaccia “per renderlo consapevole dell’importanza dell’alimentazione sana, varia e genuina”.

Milena Curto ha illustrato le caratteristiche della produzione viticola della Sicilia Sud orientale, dove il “Nero d’Avola” è protagonista con i suoi forti profumi derivanti dalle temperature secche e asciutte e dalla prossimità con il mare.