La ricchezza della memoria

Di seguito il testo dell’intervento di Egidio Fortuna

Oggi siamo qui riuniti per festeggiare, secondo la Carta Costitutiva del 4 Marzo 1931, il 93° anno dalla fondazione del Club.

In effetti il nostro Club ha compiuto 94 anni, come si evince da un documento trovato mettendo a posto l’archivio  nel quale l’Avv. Lombardo Indelicato attesta, contrariamente a quanto risulta dall’annuario, che il Rotary Club di Catania è stato costituito nel gennaio/febbraio del 1930.

Infatti è in quell’anno che il Comm. Edoardo Masi, rotariano di Palermo, si trasferisce a Catania per lavoro e, incontratosi con l’Ing. Francesco Fusco, Presidente della Camera di Commercio, con l’Avv. Lombardo Indelicato e il Prof. Giuseppe Muscatello, illustrando gli scopi del Rotary li invita a farsi parte diligente per fondare il terzo Club dell’isola.

Nasce così il 23° Rotary Club in Italia, allora Distretto 46, unico, costituito da 22 Soci. La segreteria era presso  l’abitazione del Segretario e le riunioni, 2 al mese, si tenevano a turno presso le abitazioni dei Soci.

Non è un periodo facile per l’ostracismo del Governo che voleva imporre i propri programmi e le proprie idee, ben diverse da quelle del Rotary.

Per questo motivo, nel corso di una riunione alla presenza di molti Presidenti dei Club italiani, il 20 Dicembre 1938, onde evitare interventi punitivi dall’alto, il Rotary italiano decide di autosospendersi,  nasce “il Rotary del silenzio” anche se sottotraccia continua ad operare.

Il Segretario Bartolo Ferreri custodisce gelosamente i simboli, l’archivio, la campana e ogni altro documento.

E’ un verbale del 19 Agosto 1944, anche questo trovato tra le carte del nostro archivio, che dà notizia di contatti con il locale Rappresentante alleato a Catania e con il Col. Hamock, Commissario regionale, con la richiesta di permesso per la riapertura del Club. Non avendo riscontrato alcuna opposizione, risorge,  il Rotary Club di Catania che, insieme a quello di Messina, è il primo in Italia a riaprire i battenti.

Saltiamo all’anno 1976/77 perché da quell’anno posso dare testimonianze di prima mano degli avvenimenti. Cooptato nel corso del secondo anno della presidenza di Antonello Dato, sono entrato nel febbraio del 1977.                                                                          

Nel biennio successivo, poiché il nostro Club non aveva ancora un proprio Regolamento, il Presidente G. B. Catalano incarica una commissione presieduta dall’ Ing. Francesco Costarelli di redigerne uno. Non essendo riusciti a terminare il lavoro prima della scadenza della presidenza Catalano,  la Commissione si dimette.

L’iniziativa prosegue nell’anno successivo, Presidente Nunzio Costanzo per il biennio 1979/80 e 1980/81, che incarica l’Avv. Federico De Geronimo e il Giudice Ferdinando Gentile. Portato a termine il lavoro, il Regolamento viene approvato nel Maggio del 1980. Fino al 1980/81 il mandato al Presidente e al Consiglio Direttivo era biennale. Tutto sembrava procedere normalmente, ma durante la cerimonia del Passaggio della Campana Costanzo – Costanzo, il Segretario Nino Pantò annunciò, tra lo stupore generale, che, da quel momento, non sarebbe più stato il Segretario del Club e, di rimando, il Presidente Costanzo dichiarò: Da questo momento il Segretario è Egidio Fortuna. Rimasi impietrito! Inizia, così, in modo traumatico, il primo dei miei otto anni da Segretario, anni intensi durante i quali, da autodidatta, ho imparato molto.

Fui il primo a mettere in pratica il Regolamento, strumento molto importante per la vita ed il funzionamento di un Club e, per questo, voglio illustrare i cambiamenti nel corso degli anni.

In particolare, per quanto riguarda l’elezione dei presidenti,  era affidata ad una Commissione, eletta dall’Assemblea e composta da 5 Past President e 6 Soci, con la possibilità data ai votanti di esprimere 11 voti. Questo portò alla formazione di un gruppo, ribattezzato dai vecchi rotariani “I giovani turchi” che, votando compatti, ottenevano la maggioranza. Sorsero dei malumori in seno al Club che rischiava di spaccarsi. Si pensò, quindi di correre ai ripari abbassando il numero di voti che ogni Socio poteva esprimere. Approvata la variazione, le tensioni si allentarono e tornò il sereno. Dopo alcuni tentativi di ulteriori modifiche, sempre dell’articolo riguardante l’elezione del Presidente, alla fine si ritornò alla Commissione anche se con diversa composizione. Per completare l’argomento Regolamento, l’ultima variazione riguarda la doppia affiliazione Rotaract – Rotary.

Da ora il mio intervento da discorsivo diventa schematico per abbreviare. Cosa ha dato il Rotary Club di Catania in campo distrettuale, della vita pubblica locale e regionale? 5 Governatori: G. B. Cottini, Oreste Geraci, Antonello Dato, Antonio Mauri, Francesco Milazzo. 2 Sindaci: Nino Mirone e Luigi Giusso Del Galdo. 1 Vice Presidente di Regione: Antonello Dato.

Come ha contribuito il nostro Club all’espansione nel territorio? E’ stato Club Padrino del R. C. di Siracusa nel 1949; R. C. di Acireale e Caltagirone nel 1961. Ha costituito nel 1966 un gruppo giovanile che, nel 1968, diventa ufficialmente il Rotaract di Catania, primo  Presidente  Arturo Giorgianni; R.C. Di Catania Nord nel 1975; Nasce l’Inner Wheel nel 1981; R. C. di Paternò Alto Simeto nel 1983; R.C. di Catania Est, insieme al Catania Nord, nel 1985; R.C. Di Catania Ovest nel 1995; Interact Catania nel 1991. Nel 1994 il nostro Club coopta la prima donna, la Prof.ssa Pina Guccione Lisi.

Sappiamo tutti che i pilastri su cui si poggia la struttura del Rotary sono “il Servire” e “ l’Amicizia”. In merito al primo sono tante le iniziative intraprese dal nostro Club, ne citerò alcune, a titolo esplicativo per dimostrare quanto largo sia stato il campo di azione al servizio di tante categorie. “Il Servire”. Dal dono di 1000 volumi alla biblioteca della Casa Circondariale di Piazza Lanza, in occasione del 50° anniversario della nascita del nostro Club, all’iniziativa più recente “Un libro per amico” e la “lettura rende liberi”, destinato agli ospiti del carcere minorile. Dal restauro del busto di Pietro Platania ricollocato nel Viale degli Uomini Illustri, a quelli di due acquasantiere ed un crocifisso. Dono di 4 cardiotelefoni in altrettante zone isolate della nostra provincia, collegati con un centro di pronto intervento. In collaborazione con la Pubblica Amministrazione il Club è intervenuto, in maniera decisiva, nella scelta della destinazione del Centro Fieristico di Viale Africa. Ha presentato un progetto per la sistemazione del Parco Gioieni, una delle tante incompiute di Catania. L’apertura di un attrezzato Ambulatori per visite e cure specialistiche in favore di chi non ha la possibilità di rivolgersi a strutture mediche pubbliche.

Il “Prestito d’onore” a favore di ragazzi che volevano iniziare un’attività professionale. Su iniziativa di Giuseppe Failla nasce una Compagnia teatrale, interamente formata da Soci del nostro Club, che si è già esibita , con successo, con uno spettacolo satirico, sotto la regia di Cettina. “Amorevolmente insieme”, dedicati a bambini che avevano un fratellino con qualche handicap e si sentivano trascurati dalle loro famiglie. “Musica Insieme a Librino”, iniziativa, nata sotto la presidenza di Francesco Milazzo, da una idea di Loredana Caltabiano, per sollecitare un interesse verso la musica rivolta ai ragazzi di un quartiere difficile.

Abbiamo seguito tutti l’evoluzione e la crescita dell’Orchestra e del Coro, dovuta all’appassionata e competente guida di Loredana. E sono sotto gli occhi di tutti i successi conseguiti, non solo in ambito locale, ma anche in campo nazionale.

Il nostro Club ha tanti fiori all’occhiello, ma considero quest’ultima iniziativa come un’orchidea all’occhiello del Rotary Club di Catania. “L’Amicizia”. Su quest’ultimo punto esporrò, brevemente, una mia esperienza personale.

Può capitare che nel corso di una vita che procede normalmente, con le soddisfazioni e le preoccupazioni facilmente superabili, all’improvviso avvenga qualcosa di imprevedibile che ti stravolge e cambia completamente il tuo normale “ modus vivendi”. Io questo periodo l’ho vissuto e, vi assicuro, che c’era più vita in un sarcofago egizio privo di mummia che in me. Non riuscivo più a reagire, mi sono arreso. Mi è venuto in soccorso quel bellissimo sentimento che è “L’Amicizia”, materializzatasi in un gruppo di Amici che, con delicatezza, ma con decisione mi ha rimesso in carreggiata, facendo rinascere la fiducia in me stesso e la volontà di andare avanti. Vero Giovanna, vero Pippo Fichera, vero Ernesto ?

Per chiudere questo mio intervento desidero fare una considerazione, dal febbraio di quest’anno ho iniziato il percorso verso il compimento del 48° anno di appartenenza a questo glorioso Club e ho deciso di prenotarmi una soffitta “ rotariana” dotata di ogni confort, una serie di scartoffie sugli scaffali, una cassapanca piena di cianfrusaglie, uno sgangherato dondolo della nonna e, da questa postazione, penso riavvolgere il nastro del lungo periodo trascorso insieme a tutti voi. Periodo molto intenso, pieno di iniziative, ma soprattutto vissuto con tanti Amici, con particolare ricordo verso quelli che non sono più tra noi. Ed è alla luce di queste emozioni che dico con forza e convinzione “il Rotary Club di Catania è stato, è e sarà sempre il migliore”.