IL ROTARY CLUB CATANIA CELEBRA LA GIORNATA MONDIALE DELLE DONNE NELLA SCIENZA

“Io sono tra quelli che pensano che la scienza abbia una grande bellezza. Uno scienziato nel suo laboratorio non è solo un tecnico: è anche un bambino posto di fronte a fenomeni naturali che lo impressionano come un racconto di fiabe”. Così diceva la madre della fisica moderna, il Premio Nobel Maria Skłodowska-Curie, una dei cinque vincitori del Nobel ad averne ricevuti due ed è la sola ad aver vinto il premio in due distinti campi scientifici.
Ed alla sera dell’11 febbraio nella sede del Rotary Club Catania la Presidente Laura Bonaccorso ha accolto i numerosi soci ed amici del Rotary e dell’Interact (con la presidente Costanza Cozzo ed il RD 2025/2026 Federico Lombardo tra gli altri) per celebrare – tra scienza e fiaba – assieme alla rotariana ISABELLA PAGANO, Direttrice Scientifica dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, la Giornata Mondiale delle Donne della Scienza.


Perché l’11 Febbraio è la data scelta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite non solo per riconoscere il ruolo fondamentale che le donne svolgono nella scienza e nella tecnologia, ma in una chiave sostanziale, per “promuovere un accesso pieno e paritario alla partecipazione alla scienza per donne e ragazze”: così recita il testo della Risoluzione del 2015.
A questo appuntamento perciò non sono voluti mancare i Rotariani, capaci di accogliere “i contributi di persone di ogni provenienza, indipendentemente da età, etnia, razza, colore, abilità, religione, status socioeconomico, cultura, sesso, orientamento sessuale e identità di genere”.
Un appuntamento, quello del 10° anniversario del Movimento Globale #FEBRUARY11, nel quale ciascuno è chiamato a rispondere a quello che è il fabbisogno STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) del nostro Paese, della nostra comunità più vicina. Perché senza, si corre davvero “il rischio di vivere il presente senza padroneggiarlo”.
Un primo dato lo ha fornito l’Osservatorio Stem di Deloitte: le ragazze italiane iscritte ad un corso di laurea nelle cosiddette materie Stem sono solo il 14,5% di quelle che frequentano l’università, molto al di sotto della media europea.
Un divario che finisce poi per ripercuotersi, amplificato, sul mondo del lavoro, come emerge da uno studio del 2023 pubblicato su The Lancet.
E “la mancanza di un numero adeguato di professionisti in questi settori strategici indebolisce le nostre imprese e ciò pregiudica la competitività del sistema produttivo”.


Da qui la necessità di un salto di qualità scientifico e tecnologico e di riorganizzare intere filiere produttive in un contesto internazionale più che mai “muscolare”.
La comunità rotariana può, deve e vuole essere d’esempio. A partire dal racconto di Isabella Pagano, della “astronomia che costringe l’anima a guardare oltre e ci conduce da un mondo ad un altro”: così rammenta Platone.
Un racconto anche di vita, dalle aule della Facoltà di Fisica dell’Università di Catania – con le lezioni del rotariano Emanuele Rimini – per ‘volare’ ora con la missione PLATO dell’Agenzia Spaziale Europea alla ricerca di pianeti extrasolari simili alla Terra.
E con Lei la rotariana ALESSANDRA RAGUSA, capace di padroneggiare come pochi a livello internazionale la disciplina che insegna nell’ateneo cittadino: “la matematica … l’alfabeto nel quale Dio ha scritto l’universo” (Galileo); ed in effetti la prima ‘ordinaria’ di analisi matematica nell’ateneo cittadino un secolo dopo Pia Nalli!


Ed ancora la rotariana CLAUDIA MALANNINO, ingegnere elettronico e team leader nella fabbrica di semiconduttori ai piedi dell’Etna – lo Stabilimento ST di Catania – una realtà produttiva di altissima tecnologia; la tecnologia che “non tiene lontano l’uomo dai grandi problemi della natura, ma lo costringe a studiarli più approfonditamente” (Antoine de Saint-Exupery).


E non ultima la Presidente Incoming per l’anno rotariano 2025-2026, la prof.ssa BIANCA MARIA LOMBARDO del Dipartimento di Scienze Biologiche Geologiche e Ambientali (DSBGA) dell’Università di Catania.

Perché, ancora Marie Curie, “non ci sono donne inferiori, solo donne inferiormente istruite”. Ed i Rotariani nel fare la propria parte non si sottraggono al dovere di “rafforzare l’istruzione per creare un futuro migliore”.
Con l’istruzione, la formazione e l’educazione che “è il grande motore dello sviluppo personale. È grazie all’educazione che la figlia di un contadino può diventare un medico, il figlio di un minatore il capo miniera o un bambino nato in una famiglia povera il presidente di una grande nazione. Non ciò che ci viene dato, ma la capacità di valorizzare al meglio ciò che abbiamo è quello che distingue una persona dall’altra”: queste le parole di chi proprio l’11 Febbraio, venne liberato nel 1990 dopo ventisei anni di carcere … Nelson Mandela.
Buon Rotary a ciascuno di Voi. (Laura Bonaccorso)