LE RELIQUIE “NON FANNO VERA LA FEDE … È LA FEDE CHE LE FA VERE” . Santuario di Santa Maria dell’Aiuto Catania.

L’impegno dei Rotariani passa necessariamente dall’essere CITTADINI ATTIVI NELLA PROPRIA COMUNITÀ.
Una comunità, quella catanese, ancora felicemente stordita dal triduo agatino di festa e di devozione, un triduo “di luce e non di scintille” per ricordare il messaggio di Sua Eccellenza Mons. Renna.
E nel segno della Patrona catanese il Rotary Club Catania ha condiviso con Fabrica Culturale – con il Presidente Prof. Angelo Messina e il Presidente onorario nonché rotariana Prof.sa Rosalba Panvini- l’incontro al pomeriggio di lunedì 10 febbraio al Santuario di Santa Maria dell’Aiuto retto dal Rev. Padre Massimiliano Parisi che, alla presenza di S.E. l’Arcivescovo Metropolita Emerito di Catania Mons. Salvatore Gristina, ha accolto i numerosi ospiti in uno dei luoghi più cari ai Catanesi per via della riproduzione settecentesca della Santa Casa di Loreto accessibile dall’interno della chiesa.
In apertura proprio la Presidente del Rotary Club Catania, l’Avv. Laura Bonaccorso, ha ricordato come essere Rotariani significhi essere consapevoli che, pur nella diversità anche di credo che è propria dello Statuto del Rotary International, un incontro di tal genere, come quello regalato dall’Autore del testo “Le Reliquie di Sant’Agata” Prof. Antonio Patanè, è anche la cifra di un impegno culturale radicato nel territorio.



Ed invero nella Storia di Agata, nella Storia della Sua Devozione ci si riconosce tutti, “senza distinzione di sorta” come recita la Preghiera Rotariana.


Ci si riconosce come a casa, come recita il motto della campagna dell’amministrazione comunale. E la casa è il luogo in cui si impara, si cresce, si vive, e per farlo ci si racconta. Un racconto che è per forza sempre dialogico, non potendosi realmente distinguere fra chi ascolta e chi parla.
Una sequenza sguardi acuti, quelli della Prof.sa e Archeologa Rosalba Panvini, anima instancabile della vita culturale cittadina, dello studioso Padre Francesco Aleo, docente di patristica nello Studio Teologico San Paolo e dello storico Prof. Giuseppe Barone.


Un racconto di individualità affiancate e intrecciate. Un racconto che ricollega ogni catanese a quel 17 agosto 1126 ed ai valorosi Gisliberto e Goselmo. Ed al ritorno delle Sacre Reliquie che, per mutuare da Umberto Eco, “non fanno vera la fede … È la fede che le fa vere”.
Grazie allora per questo pomeriggio nel quale si è vivificato quello che è uno straordinario Patrimonio Culturale, “un Bene comune di eccezionale valore, come l’aria o l’acqua, rappresenta il nostro DNA, un heritage che abbiamo ricevuto e che abbiamo il dovere di conservare e trasmettere alle generazioni future”. buon rotary a ciascuno di Voi.(Laura Bonaccorso)
