“L’ANTICAMERA DELLE MERAVIGLIE”
Nella nostra CITTÀ SEMPRE RIFIORENTE, così come Santi Correnti chiamò Catania sempre risorta dalle sue rovine come la Fenice, vi sono storie che innescano emozioni e creano le connessioni speciali che sono poi la cifra del Rotary International.

Ed al martedì sera del 7 gennaio il Rotary Club Catania ha per l’appunto accolto il DOTT. GIOVANFRANCO DI GIUNTA, imprenditore che a latere della sua importante storia familiare ha saputo costruire e vivere un «racconto» del tutto peculiare. Perché così scrive Oliver Sacks nel suo geniale “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello”: “da un punto di vista biologico, fisiologico, noi non differiamo molto l’uno dall’altro; storicamente, come racconti, ognuno di noi è unico”.



Unicità che nel caso di Giovanfranco Di Giunta è data dall’avere superato la dicotomia di Baudelaire, per il quale “c’è in un grande negozio di giocattoli una gaiezza straordinaria che lo rende preferibile a un bell’appartamento borghese. Non vi si trova forse, in miniatura, tutta la vita, e molto più colorata, pulita e lucente della vita reale?”.

Perché così è la Wunderkammer di Giovanfranco Di Giunta, che ha risposto alle suggestioni di un intervistatore – e collezionista – d’eccezione, il PDG ATTILIO BRUNO (tornato nuovamente a visitare il club presieduto quest’anno da Laura Bonaccorso), ed entrambi hanno inverato una frase attribuita alla grandissima Peggy Guggenheim: “Il mio motto di vita? Comprare un’opera d’arte al giorno”.


Perché vere e proprie opere d’arte sono state mostrate agli sguardi attenti del pubblico rotariano, tra giocattoli d’epoca e scatole in latta ed insegne pubblicitarie, nella costruzione di un rapporto tra il mondo numinoso del collezionista e la sorpresa di chi si appressa nell’”anticamera” per ritagliarsi un momento non solo di “teneri ricordi d’infanzia” ma di vero e proprio approfondimento culturale, per non dimenticarsi di volersi ancora meravigliare.


Perché in fondo è vero, stando al geniale Charlie Chaplin, che “il nostro giocattolo più grande è il cervello”, e perciò grazie allora a Giovanfranco Di Giunta ed Attilio Bruno per avere dato la possibilità di accedere ad un patrimonio tra i più ricchi a livello europeo, un racconto di racconti, ché tale è la vita di un giocattolo, tra storia, tecnologia, e pedagogia. Racconti talvolta celati ai più, ma in effetti aveva ragione Edgar Allan Poe nel sostenere che l’espediente più ingegnoso del mondo è di non tentar nemmeno di nascondere.

Perciò occorre non smettere mai di dedicarsi al gioco, palestra di vita, che ci aiuta a vivere in modo più lieve; il gioco è per propria natura con gli altri, né contro né a dispetto, ovviamente! E “se c’è una cosa che so, è che un giocattolo non smette mai di lavorare” (Tom Hanks – Woody, dal film Toy Story 4). – Laura Bonaccorso –
